HAPPY FEET. (Happy Feet - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: George Miller
Sceneggiatura di: Warren Coleman, John Collee, George Miller, Judy Morris
Prodotto da: Bill Miller, George Miller e Doug Mitchell
Produzione: Kingdom Feature Productions, Animal Logic, Kennedy Miller Productions, Village Roadshow Pictures
Animazioni: Animal Logic
EDIZIONE ITALIANA: Warner Bros. Italia
USCITA ITALIANA: 1 DICEMBRE 2006
Il geniale regista australiano George Miller ritorna dietro la macchina da presa dopo otto anni dalla sua ultima produzione: "Babe Va in Città" (1998). Il regista di "Mad Max" (1979) rimane nel mondo animale ma stavolta lontano da maialini e animali da cortile per trasferirsi sui ghiacci dell'antartide e narrare le gesta di una numerosa colonia di pinguini. Un lungometraggio divenuto musical durante la produzione che promette di far ballare grandi e piccini e sfatare il mito che vede il pinguino come l'animale impacciato nei movimenti che tutti conosciamo.
La storia si svolge sulla terra del Pinguino Imperatore: il polo sud. In questo luogo non sei nessuno se non sai cantare e questo è un problema per il piccolo Mambo, un pessimo cantante ma un ottimo ballerino, un ballerino di Tip Tap. Di questo la mamma Norma Jean non si preoccupa, ma ad esserne allarmato è il padre Memphis, entrambi tra le più belle voci della colonia. Lui dice che non è da pinguini non saper cantare, e poi senza il Canto d'Amore non sarà mai in grado di trovare la sua anima gemella. E proprio per questa diversità che Mambo verrà cacciato dalla comunità capitanata dal vecchio saggio Noah. Il piccolo finirà così a vagabondare e si imbatterà in Ramon e nel suo gruppo: gli Amigos Adelie. Questi, affascinati dalle movenze di Mambo, lo invitano ad entrare nel gruppo. A questo punto inizieranno le avventure del giovane pinguino ballerino, un viaggio attraverso nuove terre e nuovi incontri alla ricerca del proprio posto nel mondo.
George Miller scrive e dirige il suo primo lungometraggio d'animazione dopo l'esperienza con gli effetti digitali su "Babe Va in Città" (1998). Ma prima di pensare ad una produzione totalmente in CGI era stata vagliata anche l'idea di realizzare il lungometraggio proprio come i due capitoli cinematografici del maialino Babe, ovvero con l'utilizzo di animali veri e propri. Miller comunque concentra notevoli sforzi sulla storia, cercando di dosare sapientemente tempi e scene per avere il maggior riscontro d'attenzione possibile. Infatti è proprio il regista a considerare questa parte della produzione molto importante, tanto da lodare le gesta della Pixar definendoli dei veri e propri maestri narratori. Il lato visuale può invece trarre spunto dalla lunga esperienza del regista australiano su pellicole dai generi più disparati, tra azione, drammi, commedie, fantascienza e fantasy; più che una garanzia nel settore.
Ma per portare sullo schermo degli animali con delle movenze notoriamente limitate e con una spiccata passione per il canto, si è letteralmente spremuto il settore animazione di Animal Logic, coadiuvati anche dall'esperienza dello studio Rhythm & Hues. Grande lavoro è stato fatto studiando caratteri, gesta e voce dei principali attori che prestano la voce ai protagonisti. Altro importante contributo è stato dato dal ballerino di tip tap Savion Glover, un vero maestro nel suo campo. Ma è soltanto grazie alle sessioni di motion capture che è stato possibile registrare le movenze di un attore o anche di un gruppo, tutto sullo stesso piano e con un avanzato software di pre-visualizzazione (previz) che permetteva al regista di vedere in tempo reale le movenze dei pinguini riprodotte dalle gesta degli attori. Sistema innovativo nel settore ma che ha messo a dura prova i sistemi hardware dello studios.
La parte strabiliante è comunque quella visuale, un ottimo prodotto del binomio Animal Logic/George Miller. Tutti i fondali, dalle lande ghiacciate alle grandi catene montuose innevate fino alle immense distese d'acqua sono uno spettacolo per gli occhi, un vero prodigio in computer grafica. Ma neanche le figure in movimento sono da meno. Non penso sia mai stata fatta tanta luce sulle movenze dei pinguini come il lavoro svolto dallo studios. Si tratta senza ombra di dubbio di una animal comedies, ma il livello di realismo è molto alto in tutta la pellicola. Ottimi anche gli effetti di gestione della neve, dell'acqua così come anche quelli atmosferici. Ma a sorprendere più di ogni cosa sono certamente le numerosissime scene di massa come mai apparse in nessuna pellicola del genere e non; intere colonie di pinguini in movimento che devono aver imposto molte ore di rendering per ogni singolo frame. Ultime le aggiunte di riprese dal vivo per ciò che concerne le apparizioni di esseri umani nell'ultima parte della pellicola.
Le principali scene che si alternano nella pellicola sono riservate ai momenti di calma, a grandi scene corali dirette in stile musical e alcune scene d'azione veramente d'impatto per velocità di esecuzione e complessità.
Animal Logic ha fatto uso principalmente di Maya della Autodesk per le animazioni e di RenderMan, il noto software proprietario della Pixar, per la renderizzazione delle scene. E' stato necessario un budget di 85 milioni di dollari per la realizzazione del lungometraggio.
Chiude il reparto musicale che fa, anche lui, la sua buona parte nella produzione. Sono numerosi i grandi artisti che hanno involontariamente prestato il loro estro con i magnifici brani riarrangiati ed eseguiti sempre con splendidi cori sullo sfondo, così come gli artisti che volontariamente hanno contribuito con brani inediti.
Il lungometraggio è spettacolare sotto molti punti di vista, a partire dalla storia, ben scritta, e dal ritmo imposto dal regista scena dopo scena. Si tratta, come già ricordato, di un lungometraggio con numerose scene in stile musical con splendidi brani riarrangiati per l'occasione, ma anche una commedia con dei buoni momenti comici e altri un po più seri. Un messaggio universale su amicizia e fratellanza contro ogni discriminazione. Una pellicola consigliata veramente a qualunque età, appassionato di cinema d'animazione o meno.
Nella versione originale i personaggi principali hanno le voci di noti attori della scena mondiale: Elijah Wood (Mambo), Brittany Murphy (Gloria), Hugh Jackman (Memphis), Nicole Kidman (Norma Jean), Hugo Weaving (Noah) e Robin Williams (Ramon e altri personaggi). La Warner Italia si affida invece all'esperienza di Ruggero Valli, Stefano Crescentini, Roberto Pedicini insieme all'estro di Massimo Lopez (a doppiare Ramon).
Ultima nota: l'intero lungometraggio è dedicato al grande e impavido documentarista australiano Steve Irwin, il cacciatore di coccodrilli, scomparso lo scorso settembre. L'uscita mondiale della pellicola è stata programmata tra novembre e dicembre, e proprio il primo di questo mese è la data fissata per l'uscita nella nostra penisola. Negli States ha raggiunto l'incasso di 100 milioni di dollari nelle sole prime due settimane di programmazione, sempre incollato alla vetta della classifica e riuscendo nell'intento di battere per incasso anche l'ultimo film di 007. Il lungometraggio, tra i tanti premi, ha ricevuto anche il prestigioso Oscar come Miglior Lungometraggio Animato del 2007 e anche il premio come Miglior brano ai Golden Globes 2007 - brano scritto ed interpretato da Prince.
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(Happy Feet - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
George Miller
Sceneggiatura di:
Warren Coleman, John Collee, George Miller, Judy Morris
Prodotto da:
Bill Miller, George Miller e Doug Mitchell
Produzione:
Kingdom Feature Productions, Animal Logic, Kennedy Miller Productions, Village Roadshow Pictures
Animazioni:
Animal Logic
EDIZIONE ITALIANA:
Warner Bros. Italia
USCITA ITALIANA: 1 DICEMBRE 2006
Il geniale regista australiano George Miller ritorna dietro la macchina da presa dopo otto anni dalla sua ultima produzione: "Babe Va in Città" (1998). Il regista di "Mad Max" (1979) rimane nel mondo animale ma stavolta lontano da maialini e animali da cortile per trasferirsi sui ghiacci dell'antartide e narrare le gesta di una numerosa colonia di pinguini. Un lungometraggio divenuto musical durante la produzione che promette di far ballare grandi e piccini e sfatare il mito che vede il pinguino come l'animale impacciato nei movimenti che tutti conosciamo.
La storia si svolge sulla terra del Pinguino Imperatore: il polo sud. In questo luogo non sei nessuno se non sai cantare e questo è un problema per il piccolo Mambo, un pessimo cantante ma un ottimo ballerino, un ballerino di Tip Tap. Di questo la mamma Norma Jean non si preoccupa, ma ad esserne allarmato è il padre Memphis, entrambi tra le più belle voci della colonia. Lui dice che non è da pinguini non saper cantare, e poi senza il Canto d'Amore non sarà mai in grado di trovare la sua anima gemella. E proprio per questa diversità che Mambo verrà cacciato dalla comunità capitanata dal vecchio saggio Noah. Il piccolo finirà così a vagabondare e si imbatterà in Ramon e nel suo gruppo: gli Amigos Adelie. Questi, affascinati dalle movenze di Mambo, lo invitano ad entrare nel gruppo. A questo punto inizieranno le avventure del giovane pinguino ballerino, un viaggio attraverso nuove terre e nuovi incontri alla ricerca del proprio posto nel mondo.
George Miller scrive e dirige il suo primo lungometraggio d'animazione dopo l'esperienza con gli effetti digitali su "Babe Va in Città" (1998). Ma prima di pensare ad una produzione totalmente in CGI era stata vagliata anche l'idea di realizzare il lungometraggio proprio come i due capitoli cinematografici del maialino Babe, ovvero con l'utilizzo di animali veri e propri. Miller comunque concentra notevoli sforzi sulla storia, cercando di dosare sapientemente tempi e scene per avere il maggior riscontro d'attenzione possibile. Infatti è proprio il regista a considerare questa parte della produzione molto importante, tanto da lodare le gesta della Pixar definendoli dei veri e propri maestri narratori. Il lato visuale può invece trarre spunto dalla lunga esperienza del regista australiano su pellicole dai generi più disparati, tra azione, drammi, commedie, fantascienza e fantasy; più che una garanzia nel settore.
Ma per portare sullo schermo degli animali con delle movenze notoriamente limitate e con una spiccata passione per il canto, si è letteralmente spremuto il settore animazione di Animal Logic, coadiuvati anche dall'esperienza dello studio Rhythm & Hues. Grande lavoro è stato fatto studiando caratteri, gesta e voce dei principali attori che prestano la voce ai protagonisti. Altro importante contributo è stato dato dal ballerino di tip tap Savion Glover, un vero maestro nel suo campo. Ma è soltanto grazie alle sessioni di motion capture che è stato possibile registrare le movenze di un attore o anche di un gruppo, tutto sullo stesso piano e con un avanzato software di pre-visualizzazione (previz) che permetteva al regista di vedere in tempo reale le movenze dei pinguini riprodotte dalle gesta degli attori. Sistema innovativo nel settore ma che ha messo a dura prova i sistemi hardware dello studios.
La parte strabiliante è comunque quella visuale, un ottimo prodotto del binomio Animal Logic/George Miller. Tutti i fondali, dalle lande ghiacciate alle grandi catene montuose innevate fino alle immense distese d'acqua sono uno spettacolo per gli occhi, un vero prodigio in computer grafica. Ma neanche le figure in movimento sono da meno. Non penso sia mai stata fatta tanta luce sulle movenze dei pinguini come il lavoro svolto dallo studios. Si tratta senza ombra di dubbio di una animal comedies, ma il livello di realismo è molto alto in tutta la pellicola. Ottimi anche gli effetti di gestione della neve, dell'acqua così come anche quelli atmosferici. Ma a sorprendere più di ogni cosa sono certamente le numerosissime scene di massa come mai apparse in nessuna pellicola del genere e non; intere colonie di pinguini in movimento che devono aver imposto molte ore di rendering per ogni singolo frame. Ultime le aggiunte di riprese dal vivo per ciò che concerne le apparizioni di esseri umani nell'ultima parte della pellicola.
Le principali scene che si alternano nella pellicola sono riservate ai momenti di calma, a grandi scene corali dirette in stile musical e alcune scene d'azione veramente d'impatto per velocità di esecuzione e complessità.
Animal Logic ha fatto uso principalmente di Maya della Autodesk per le animazioni e di RenderMan, il noto software proprietario della Pixar, per la renderizzazione delle scene. E' stato necessario un budget di 85 milioni di dollari per la realizzazione del lungometraggio.
Chiude il reparto musicale che fa, anche lui, la sua buona parte nella produzione. Sono numerosi i grandi artisti che hanno involontariamente prestato il loro estro con i magnifici brani riarrangiati ed eseguiti sempre con splendidi cori sullo sfondo, così come gli artisti che volontariamente hanno contribuito con brani inediti.
Il lungometraggio è spettacolare sotto molti punti di vista, a partire dalla storia, ben scritta, e dal ritmo imposto dal regista scena dopo scena. Si tratta, come già ricordato, di un lungometraggio con numerose scene in stile musical con splendidi brani riarrangiati per l'occasione, ma anche una commedia con dei buoni momenti comici e altri un po più seri. Un messaggio universale su amicizia e fratellanza contro ogni discriminazione. Una pellicola consigliata veramente a qualunque età, appassionato di cinema d'animazione o meno.
Nella versione originale i personaggi principali hanno le voci di noti attori della scena mondiale: Elijah Wood (Mambo), Brittany Murphy (Gloria), Hugh Jackman (Memphis), Nicole Kidman (Norma Jean), Hugo Weaving (Noah) e Robin Williams (Ramon e altri personaggi). La Warner Italia si affida invece all'esperienza di Ruggero Valli, Stefano Crescentini, Roberto Pedicini insieme all'estro di Massimo Lopez (a doppiare Ramon).
Ultima nota: l'intero lungometraggio è dedicato al grande e impavido documentarista australiano Steve Irwin, il cacciatore di coccodrilli, scomparso lo scorso settembre. L'uscita mondiale della pellicola è stata programmata tra novembre e dicembre, e proprio il primo di questo mese è la data fissata per l'uscita nella nostra penisola. Negli States ha raggiunto l'incasso di 100 milioni di dollari nelle sole prime due settimane di programmazione, sempre incollato alla vetta della classifica e riuscendo nell'intento di battere per incasso anche l'ultimo film di 007. Il lungometraggio, tra i tanti premi, ha ricevuto anche il prestigioso Oscar come Miglior Lungometraggio Animato del 2007 e anche il premio come Miglior brano ai Golden Globes 2007 - brano scritto ed interpretato da Prince.